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giovedì 14 marzo 2019

Growing Design - politodesignworkshop - 4/8 Marzo 2019


Settimana scorsa ho avuto l'onore di essere parte del team che ha aiutato Marco Alberto Donadoni ed Alessandro Dentis nella realizzazione del Workshop di Growing Design organizzato dal politecnico di Torino.

Assieme a Marco Alberto Donandoni, Carlo Emanuele Lanzavecchia e Luca Borsa abbiamo affrontato la tematica del gioco come strumento di formazione.

Growing Design, ovvero come disegnare giochi per far crescere le persone. Il workshop era organizzato su 4 giornate di lezione e laboratori finalizzati nella realizzazione di un prototipo di gioco da tavola da utilizzare per finalità formative.


Nella prima giornata, Marco ha trattato la tematica del gioco come strumento da utilizzare nell'ambito della formazione esperienziale partendo da competenze stimolare e come stimolarle, fino ad arrivare a provare sulla propria pelle una breve sessione di formazione esperienziale. Marco è un game designer di grande esperienza e da tanti anni si occupa di Formazione. Se volete approfondire l'argomento della formazione esperienziale, vi consiglio caldamente di dare una lettura al suo blog: Gioco&Formazione
Carlo è un game designer affermato ed aiutato i ragazzi ad orientarsi nel mondo del gioco da tavola. Di come si è evoluto il pensiero del gioco da tavola ed l'arte del Game Design nell'ultimo secolo. Ha fornito una panoramica del mercato attuale e delle opportunità che fornisce ed ha mostrato come si realizza un prototipo. 

Nella seconda giornata Luca ha fatto provare decine di giochi. Ha trattato di come usare il gioco come ponte di relazioni con i bambini. Ha trattato dell'uso del gioco come strumento con gli adulti e do come poter utilizzare giochi commerciali come strumenti formativi con le aziende. Luca è un Game Designer con una lunga storia alle spalle e con una forte esperienza nell'utilizzo del gioco in eventi e aziende.

Nella Terza giornata... Alessandro ed io ci siamo occupati dell'avvio dei laboratori. Al mattino Alessando si è occupato di avviare i gruppi ed iniziare a farli ragionare sull'utilizzo del gioco come strumento di formazione. Nel pomeriggio io ho ripreso i concetti delle competenze. accennato all'esitenza delle funzioni esecutive e successivamente mi sono concentrato sul parlare di come astrarre la struttura di un gioco mettendo in relazione meccaniche, dinamiche e sensazioni. Lo scopo era quello di arrivare a "de-strutturare" un gioco commerciale per avere sufficiente padronanza per modificarlo e trasformarlo in un gioco formativo. Dopo un oretta di chiacchere i ragazzi sono stati divisi in 4 gruppi ed a ciascuno di loro è stato assegnato un gioco commerciale da analizzare ed una competenza su cui costruire un gioco formativo.

Nella Quarta giornata, Marco ha aiutato i ragazzi a potare a termine il progetto e a preparare una presentazione. Grazie alla sua grande esperienza i ragazzi sono arrivati a definire i concetti attorno al quale costruire i 4 giochi formativi.

Il Team del Monopoli dovevano trovare un modo per trasformare il gioco del capitalismo in un gioco di Team Working. Inizialmente impauriti hanno "rotto" il Monopoli per realizzare "Casopoli"



Il Team del Risiko doveva trovare un modo pre trasfrormare la battaglia in uno strumento di negoziazione. Hanno quindi creato "Island Odyssey" dove ciascuna nave dovrà riuscire a raggiungere la propria destinazione.



Il Team Dixit doveva creare un gioco che aiutasse a sviluppare la capacità di presentare. E' nato "Fammi Valere!" un gioco nel quale bisogna riuscire a vendere le proprie carte agli altri giocatori.


Infine il Team Bee Happy ha dovuto creare un gioco che aiutasse a sviluppare il pensiero rapido. E' nato "Bee Quick" un gioco nel quale bisogna riuscire a trovare parole con determinate caratteristiche all'interno di un tabellone!



L'esperienza per me è stata molto stimolante! Riuscire a coniugare Giochi da Tavolo, Formazione e Game Design in un workshop è fantastico!

4 commenti:

  1. Gran bel lavoro, davvero, e da parte di tuti i 21 presenti, noi compresi ovviamente. C'è chi mi ha detto che non è giusto non pagare chi fa queste cose, perchè non si valorizzano le professionalità. Io credo che siamo stati invece tutti pagati, non in denaro ma in soddisfazione, gratificazione e visione del futuro. E se puoi permetterti comunque di pagare il super, questo vale molto più di un assegno.

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  2. Magari sono altri i momenti in cui personalmente pretendo di avere un corrispettivo economico per rispetto del titolo professionale...

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    1. Credo che spesso mettersi in gioco per crescere professionalmente in situazioni come queste valga quasi come un corso di formazione.
      Il grosso della mia formazione educativa è avvenuto proprio in queste situazioni. Se un insegnante è attento.... cercando di insegnare impara di più ;)

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