sabato 18 giugno 2016

Intervista all'insegnante di religione

Si studia religione con
the settlers of canaan
Durante Play 2016 ho avuto occasione di chiaccherare con Gabriele Mari, Giorgia Pandolfo ed altri appassionati di giochi in scatola al fine di formare una rete italiana per la diffusione del gioco come strumento educativo. Durante la chiaccharata educativa negli uffici di Sir Chester Cobblepot si parla largamente della difficoltà di avviare un progetto all'interno delle scuole. È vero, ci sono isole felici come la zona di Modena, Ravenna, Milano dove tutto è più facile grazie alla presenza di associazioni storiche. Ma in generale in giro per il resto dell'italia è proprio difficile riuscire a veder nascere un progetto educativo di questo genere.
Qualche settimana dopo ho notato alcuni post su facebook di un ragazzo siciliano che chiedeva consigli su giochi da utilizzare in ambito educativo. Ho dato qualche consiglio come mio solito, ed è iniziato un bello scambio di informazioni con Antonio Zarcone, insegnante di religione di Palermo.
Ci siamo sentiti sporadicamente per qualche mese e devo essere sincero che mi è proprio piaciuto il suo approccio. Ho quindi deciso di fargli una intervista web per farmi raccontare la sua storia e soprattutto come è riuscito a realizzarla.

EL: Ciao Antonio, mi racconteresti da dove è iniziata questa tua voglia di usare il gioco in scatola a scuola?


scacchetesi
AZ: Ciao Matteo, tutto è iniziato in una delle mie prime supplenze nella scuola primaria, nel gennaio del 2013. Vagando di scuola in scuola mi chiedevo come poter lasciare un segno ai tanti bambini incontrati, qualcosa di unico che si sarebbero portati per la vita. Ero un insegnante di religione cattolica e mi capitava di avere supplenze di un solo giorno. Cercai così, appassionato da sempre al nobile ed artistico gioco degli scacchi, se qualcuno avesse mai studiato un legame tra esso ed il cristianesimo.
Trovai così “la scacchetesi” di Andrea Rossi, cui sono grato per la sua esperienza condivisa e che poi io ho personalmente sviluppato tra i banchi di scuola, scoprendo che si possono sviluppare grandi competenze e veicolare conoscenze proprio attraverso il gioco. Il metodo ideografico dell’istruttore Sebastiano Paulesu mi ha poi aiutato a trasmettere visivamente le idee che animavano le storie e gli incontri nati nel grande campo della scacchiera.




EL: Molto interessante, non sono un grande appassionato di scacchi ma possiamo definirlo "IL" gioco strategico tradizionale europeo. Dove hai portato avanti questo progetto?
Giotto -  allenamento per
la partita vivente
AZ: All'inizio non erano molte le supplenze che avevo e quindi, nei primi mesi, mi sono concentrato nell’oratorio parrocchiale con un l’appuntamento settimanale in cui ho potuto mettermi in gioco, come catechista, educatore e animatore “ludico”, usando, oltre agli scacchi, giochi come Bibleopoly e Vita di Gesù (della Giochi Uniti).
L’anno successivo è andata meglio, ho ottenuto una supplenza di diversi mesi in una scuola primaria e ho intrapreso con i bambini di prima e quarta elementare della scuola primaria “Giotto” di Palermo un percorso che ci ha portati il 23 maggio 2014 a dire “Scacco matto alla mafia!” in una partita scacchistica “vivente”.


EL: Bello! Un'altra volta mi racconterai meglio di questa esperienza dello "scacco matto alla mafia". Ma oggi mi interessa di più parlare dei rapporti che hai avuto con le istituzioni scolastiche?
AZ: Le scuole dove ho lavorato mi hanno sempre sostenuto, a partire dai bambini, desiderosi quanto mai di imparare giocando, fino ai colleghi e ai dirigenti scolastici, aperti a scoprire, strada facendo, il tesoro che avremmo insieme trovato.


EL: Beh questa è proprio una bella notizia, non sempre è facile trovare dirigenti scolastici ed insegnanti disposti a sostenere iniziative di questo tipo. Molti pensano che il gioco sia "una perdita di tempo" ma se ben organizzato e riempito di finalità educative, si possono ottenere risultati eccezionali. Poi come è andata avanti la tua esperienza?
AZ: Dopo i primi due anni scacchistici, il terzo anno ho scoperto la didattica museale delle scene parlanti. I castelli e gli infiniti mondi che i bambini della scuola dell’infanzia creano con le costruzioni mi hanno provocato a ricreare la scena delle storie che raccontavo: sono cresciuto grazie ai bambini della scuola dell’infanzia “Li Bassi” e della scuola primaria “Montegrappa” sempre a Palermo e da insegnante e giocatore mi sono riscoperto costruttore e cantastorie. Ho studiato poi quest’anno cinema di animazione con l’associazione Rinascimente.tv e l’insegnante Raffaella Traniello, spinto dal desiderio di dare un’anima alla didattica museale. Con i bambini di prima, terza, quarta e quinta del plesso di scuola primaria, “Valverde”, dell’I.C. “Rita Atria” di Palermo ho così realizzato alcuni cortometraggi biblici e non solo con la tecnica dello stop motion.
Martyrium
Con i bambini delle classi quinte ho poi scoperto il mondo dei giochi da tavolo per me ancora tutto da esplorare. La mancanza dei libri di testo in queste classi mi ha spinto a creare con loro un gioco che narrasse la storia delle prime comunità cristiane nel periodo di persecuzioni all’interno dell’impero romano: è nato così Martyrium, attualmente ancora in fase prototipo. Inoltre, in occasione di “Panormus. La scuola adotta la città”, cavalcando l’onda dell’alfabetizzazione scacchistica con l’A.S.D. Scacchi Città di Palermo, abbiamo portato gli scacchi e gli antichi giochi di strada a piazza San Giacomo La Marina. L’avvio di un vero e proprio Laboratorio ludico all’interno della scuola mi ha poi permesso di portare avanti il progetto scacchistico – che ha portato la scuola per la prima volta a partecipare al campionato provinciale di scacchi e di concludere a metà classifica – e di scoprire diversi giochi da tavola, logici e narrativi.  


EL: Beh, riuscire a costruire un gioco all'interno di un laboratorio scolastico deve essere stata una bella esperienza per tutti quanti! Se non ho capito male quindi quest'anno hai iniziato ad usare giochi da tavola con le classi quinte. Che giochi hai usato durante le lezioni e perché?
Ark & Noah
AZ: Durante le ore di religione, ho usato giochi come Ark & Noah e The Settlers of Canaan per aiutare i bambini nello studio della storia biblica. La suddivisione poi della classe in squadre in modalità cooperativa ha favorito l'apprendimento cooperativo (cooperative learning) e l'apprendimento dai propri compagni (peer tutoring) offrendo a tutti i bambini la possibilità di acquisire competenze riguardanti la mia materia di insegnamento attraverso l'esperienza di gioco e la voglia di giungere alla vittoria.
All’interno del Laboratorio ludico abbiamo, invece, provato con successo alcuni giochi offerti gratuitamente da alcune case editrici, desiderose di aiutarci nel nostro progetto contro la dispersione scolastica nell’area a rischio in cui la mia scuola. In particolare abbiamo usato "Raccontami una storia" della Pendragon che ha permesso ai bambini di riscoprirsi cantastorie, sviluppando in essi competenze di story telling e maturando; mentre altri titoli come "Rush & Bash", "Kraby" (della Red Glove) e "Sator arepo tenet opera rotas" (della Post Scriptum) hanno, d’altra parte, allargato e rafforzato capacità di risolvere i problemi (problem solving).


il Laboratorio ludico con Raccontami una Storia, Sator, Kraby e Rush & Bash


EL: Bellissimo, sto provando anche io Raccontami una Storia e credo sia un ottimo gioco. Ed è proprio vero che i giochi aiutano a rafforzare la capacità di affrontare e risolvere i problemi. Cosa pensi di fare l'anno prossimo?
AZ: Presso l’I.C. Rita Atria verrà confermato il Laboratorio Ludico, che però diverrà fruibile in orario curriculare, stanziandosi in un’aula della scuola, sicché i bambini possano, accompagnati da noi insegnanti, trovare già apparecchiati i tanti giochi e continuare a imparare divertendosi, per prepararsi anche ad affrontare giorno per giorno le battaglie della vita come affrontano quelle del gioco.
Aspettiamo scalpitanti settembre per provare insieme giochi come "Brick party", "C'era una volta" e "Mice Mystics", “Dinuovo”, “Expo 1906”, “BANG!” e “Terra”, già forniti rispettivamente da Raven, CreativaMente, Gotha Games e dV Giochi, ed è in arrivo un pacco della Oliphante…
Carmelita di Mauro
ed Antonio Zarcone
Scacchisticamente parlando, invece, sono in stretto contatto con l’insegnante Carmelita Di Mauro, che ha da sempre adoperato il gioco nell’insegnamento della matematica e di cui ho sto studiando il singolare metodo “Scacchi e regoli”, con cui sto riscoprendo in modo del tutto nuovo, rispetto all’attuale panorama scolastico, la didattica ludica.  
A lei – come a tutti i colleghi incontrati – e alle varie case editrici sono grato per aver creduto in questo progetto e speriamo di ricevere, per i nostri bambini, ulteriori titoli, non solo dalle case che già hanno dato il loro contributo, ma anche da Asterion, Cranio Creations, Ghenos, Giochi uniti, Clementoni, Ravensburger e Uplay. Chissà, se qualcuno scommette qualcosa sul progetto, avremo la possibilità di passare dai cartoni… ai giochi “animati”!


EL: Beh credo proprio che progetti come questi debbano essere sostenuti. Anni fa iniziati la mia esperienza con un progetto di utilizzo dei giochi di ruolo come strumento educativo all'interno della mia parrocchia, per poi continuarlo in uno dei CAG di Legnano per diversi anni e credo che i risultati ottenuti siano stati positivi. Ti auguro un in bocca al lupo per questa tua attività! Ci sentiamo presto su FB! Vi lascio in i corti realizzati dagli allievi di Antonio!


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